Tina Modotti – 14 luglio 2017

Il 14 luglio – con inizio alle ore 20 -, presso il Mulino di Terenzano, a Pozzuolo del Friuli (Udine) si terrà l’evento Due donne nel segno di Tina che vedrà protagoniste due donne friulane che hanno rivolto il loro sguardo verso l’altro continente: la fotografa Giulia Iacolutti e l’attrice Nicoletta Oscuro. Il programma prevede l’inaugurazione della mostra Vivos, prodotta in precedenza per il festival Vicino/Lontano di Udine, in concomitanza con l’arrivo del candidato al Nobel per la Pace, Padre Solalinde, e – dalle ore 21 – la messa in scena dello spettacolo Tina Modotti, gli occhi, le mani di Alberto Prelli.

Vivos

Giulia Iacolutti presenta VIVOS, una mostra fotografica che ripercorre i fatti avvenuti dopo la notte del 26 settembre 2014, quando, nella città di Iguala, in Messico, durante uno scontro con la polizia municipale, più di 40 persone rimasero ferite, 6 vennero uccise e 43 studenti scomparvero. Attraverso le immagini dei luoghi del crimine, i ritratti dei sopravvissuti al sequestro, la rappresentazione delle famiglie delle vittime e la panoramica sulle mani- festazioni organizzate in tutto il Paese, la mostra vuole evocare un sentimento d’assenza nello spettatore, affinché la data del 26 settembre rimanga scolpita nella memoria come sinonimo di Desa- parición Forzada, testimonianza di un fenomeno che in Messico non è isolato: circa 30.000 sono le persone ufficial- mente scomparse dal 2006 a oggi.

Direzione artistica Giulia Iacolutti e Ramon Pez

Gli occhi, le mani

Nicoletta Oscuro mette in scena Tina Modotti, Gli occhi, le mani, un flusso di parole e musica che ripercorre la vita e la leggenda di Tina Modotti, un viaggio che prende le mosse dall’infanzia udinese fino all’approdo in Messico, alla morte solitaria a Città del Messico, attraverso le emozioni e la fierezza, gli abbandoni e le incertezze, gli slanci febbrili e le delusioni di una vita vissuta senza sconti. Nicoletta Oscuro, accompagnata da Matteo Sgobino alla chitarra, traccia così un percorso intimo di Tina che segue le tappe di una protagoni- sta del Novecento che fu attrice sedu- cente, fotografa anticipatrice e audace militante politica dove le parole, il canto e la musica, legata ai suoi luoghi e alle sue geografie, si fondono per ridisegnare un emotivo ritratto di donna. Ne risulta il profilo di una Tina Modotti inedita vista in un continuum narrativo e musicale delicato e struggente.

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